prova - T·COP

Benvenuto al tuo Esame Finale!

1.

Il Coaching è una professione di aiuto che:

approfondisce la storia del cliente attraverso le domande

crea una partnership e stimola la creatività

ricerca le cause di un disagio

si focalizza esclusivamente sull’ascolto attivo

2.

I livelli logici di pensiero sono:

uno strumento per capire quanto siano logiche le azioni del cliente

il livello del risultato a cui il cliente può “logicamente” arrivare

una misura del livello di logica del cliente

una gerarchia dell’importanza dei pensieri

3.

Un risultato è ben definito quando:

è positivo, sistemico, ambizioso

è positivo, descrive un processo, ha una scadenza

è positivo, parzialmente sistemico, universale

è positivo, intuitivo, misurabile

4.

Quali sono, tra le 8 Competenze Chiave del Coaching secondo ICF, le più importanti?

Nessuna. Sono tutte egualmente importanti.

Le prima di ogni categoria

Creare Fiducia, Intimità e Consapevolezza

L’Ascolto Attivo e le Domande Potenti

5.

Le 8 Competenze Chiave del Coaching secondo ICF hanno lo scopo di:

definire quali abilità deve aver sviluppato un Coach per avere un approccio coerente con le linee guida ICF

essere memorizzate al fine di sostenere con successo l’esame di accreditamento

saper giudicare il livello di preparazione di un Coach da parte dei suoi colleghi

fornire la struttura di una sessione di Coaching

6.

La finalità del Codice etico ICF è:

un impegno a mantenere e promuovere i segreti della sessione

un impegno a mantenere e promuovere lo sviluppo della propria professione

un impegno a mantenere e promuovere l’iscrizione ad ICF

un impegno a mantenere e promuovere l’eccellenza nel Coaching

7.

Le informazioni sul processo di Coaching secondo il Codice etico ICF devono essere:

condivise tra coach, cliente e committente in base ad un accordo chiaro

condivise tra coach, cliente e committente in modo casuale

comunicate a tutti coloro che lo richiedano

condivise solo tra coach e cliente

8.

La comunicazione paraverbale si riferisce a:

le intuizioni mostrate dal cliente

contenuti espressi a parole

tono di voce

atteggiamento corporeo

9.

Un Coach ascolta attivamente quando:

dialoga attivamente con l’inconscio del cliente a sua insaputa

usa il proprio linguaggio per far capire al cliente che ciò che ha ascoltato non è coerente con il risultato

arriva a comprendere il potenziale del cliente, anche andando oltre quanto lui stesso dichiara

si concentra completamente su ciò che il cliente sta dicendo e non sta dicendo

10.

Nel caso in cui il cliente dichiari di aver raggiunto i propri obiettivi prima di aver svolto il numero di sessioni concordate, il Coach deve:

suggerire al Cliente di lavorare su nuovi e più sfidanti obiettivi

riportare il cliente agli impegni inderogabilmente assunti contrattualmente

informare il suo cliente della possibilità di interrompere il percorso, senza obbligo di pagamento delle sessioni non utilizzate

addebitare una penale al Cliente per comportamento eticamente discutibile

11.

Il Coach comunica direttamente con il suo cliente quando:

la sua comunicazione è chiara, onesta ed efficace

parla per frasi concise e indirizzate

inchioda il cliente alle sue responsabilità

parla con toni decisi e inequivocabili

12.

Un buon piano d’azione comprende:

una lista di azioni da compiere approvate dal Coach

una lista di azioni da compiere che provi l’efficacia della sessione appena svolta

una lista di azioni da compiere durante la sessione successiva

una lista di azioni da compiere con un orizzonte temporale e una misurabilità della loro efficacia

13.

Chi partecipa all’incontro tripartito in azienda?

Coach, Cliente e Finanziatore del percorso

Coach, Cliente e un Rappresentante Legale della Società per la firma ufficiale del contratto

Coach, Cliente e Sponsor

Coach, Cliente e un Osservatore Indipendente

14.

Per “Chemistry Meeting” generalmente si intende:

un incontro preliminare in cui Coach e Cliente verificano che sussistano le condizioni per lavorare insieme efficacemente

un incontro preliminare che favorisce l’attivazione dei “neuroni specchio”, che faciliteranno la creazione del Rapport

un incontro tra Coach e Cliente per verificare che quest’ultimo abbia reali possibilità di raggiungere i suoi obiettivi

un incontro preliminare che si svolge prevalentemente in aziende chimico-farmaceutiche

15.

Una domanda si intende potente quando:

genera nuove consapevolezze

è pronunciata in tono deciso e ad alta voce

mette il cliente con le spalle al muro

lascia il tempo di pensare

16.

Nel modello delle 5 R + 1 la seconda R, “risultato”, si riferisce a:

la combinazione tra piano di Coaching, obiettivo e risultato

la combinazione tra piano di Coaching, tema e risultato

la combinazione tra affrontabilità del tema e raggiungibilità del risultato

la combinazione tra contratto di coaching, obiettivo e risultato specifico

17.

Al termine di una sessione è importante definire un piano d’azione affinché:

il cliente si impegni con il Coach e non si lasci distrarre da altro nel tempo tra una sessione e l’altra

il cliente pianifichi efficacemente la sua agenda potendo così dedicarsi anche ad altro

il cliente si ricorda cosa deve fare una volta uscito dalla sessione

il cliente abbia un programma di lavoro che gli permetta di sviluppare nuove capacità e avvicinarsi al risultato desiderato

18.

La differenza tra Coaching e Psicoterapia:

risiede nell’orizzonte temporale e nell’approccio maieutico

sostanzialmente nessuna, cambia solo la scuola di pensiero alla base

consiste solamente nell’obbligo di iscrizione all’albo per i terapeuta

entrambe agiscono sui comportamenti, ma il Coaching è più adatto alle condizioni di lavoro di una moderna organizzazione

19.

Il processo di visualizzazione nel Coaching serve a:

ricordare meglio i contenuti di una sessione, dal momento che la memoria è visiva

proiettare il film della propria vita per comprendere meglio ciò che lo frena nell’ottenimento dei suoi obiettivi

portare il Cliente in uno stato di relax tale da massimizzare la sua performance

attivare la corteccia cerebrale e attingere alle risorse più importanti del Cliente

20.

Durante una sessione un Cliente comincia a piangere. Il Coach in quel caso:

invita il suo cliente a calmarsi e a riprendere il controllo delle sue emozioni

lascia lo spazio al Cliente di esprimere la sua reazione emotiva

rafforza il Rapport cercando un contatto fisico discreto (mano sulla spalla, stretta di mano e offrendo il proprio fazzoletto)

ricorda al cliente che si tratta di una sessione di Coaching volta a massimizzare la performance e suggerisce di rivolgersi ad altro professionista

21.

Costruire una relazione con il cliente nella sessione si basa su:

stabilire un chiaro contratto

sviluppare amicizia sincera

stabilire fiducia e affiatamento

stabilire Rapport ed empatia

22.

Un Cliente si presenta all’incontro preliminare col Coach dichiarandosi affetto da “Claustrofobia”. Il Coach in questo caso:

segnala il caso all’ASL di competenza

si affretta a rassicurare il cliente che le sessioni si svolgeranno in un ambiente adatto

verifica con il Cliente se il risultato desiderato dal percorso di Coaching sia connesso alla fobia

suggerisce al potenziale Cliente di rivolgersi ad altro professionista

23.

Quando in una sessione si parla di “Riconoscimento” si intende:

la capacità di un Coach di riconoscere l’unicità del suo cliente

la sensazione che prova il Cliente nei confronti del suo Coach, che lo ha assistito sempre, anche nei momenti di difficoltà

il momento in cui il cliente riconosce i risultati conseguiti e le nuove consapevolezze sviluppate nella sessione

quanto il Cliente riconosce al suo Coach in termini economici per lo svolgimento delle sessioni

24.

Nel caso in cui, durante una sessione Coaching il Coach venga a conoscenza di una situazione che metta a serio rischio l’incolumità fisica del suo cliente o di altre persone, il Coach deve:

convincere il cliente a procedere adottando le cautele del caso

mantenere il vincolo di riservatezza fino alla conclusione del percorso di Coaching

lasciare al cliente la responsabilità di decidere delle proprie azioni

informare immediatamente le autorità competenti violando l’accordo di riservatezza

25.

Una sessione di Coaching è:

un dialogo strutturato che motiva il cliente

un dialogo strutturato finalizzato al raggiungimento di un risultato

un dialogo libero che segue solo il flusso

un’analisi delle capacità e delle competenze di un cliente

26.

Durante la sessione un Coach prende appunti per:

tenere traccia di quanto condiviso durante l’ultima sessione

seguire efficacemente il flusso comunicativo

stimolare la visualizzazione del cliente evidenziando le parole di valore al cliente

condividere le informazione con chiunque ritenga necessario

27.

Il Modello cerebrale descrive:

la differenza tra l’emisfero destro, l’emisfero destro e i lobi prefrontali

i due cervelli limbico e rettiliano

le aree principali del cervello e le loro funzioni

racconta la storia dell’evoluzione dei mammiferi

28.

Un Coach crea consapevolezza quando:

propone soluzioni alternative

stimola il cliente ad esplorare nuove possibilità

dialoga con l’inconscio del cliente

arriva a comprendere il potenziale del cliente

29.

Nella gestione delle responsabilità il Coach deve:

verificare il livello di responsabilità del proprio cliente

co-creare la relazione con il suo cliente e gestire il processo

far assumere al suo cliente la responsabilità di tutto il sistema

gestire solo il tempo di sessione

30.

Per Modalità Coach si intende:

l’atteggiamento che dimostra disincanto difronte alla professione

l’atteggiamento che prevede condivisione dei contenuti e la responsabilità su di essi

l’atteggiamento che dimostra neutralità, accoglienza e rispetto per il cliente

l’atteggiamento che comunica sicurezza e decisione

18/01/2025

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